Gentilissimi,
lascio a Voi e alle Vostre famiglie un ulteriore motivo di approfondimento sulla didattica della matematica. Raccolgo, dal corposo testo, una sola tra le numerosissime citazioni possibili:
<<Sono convinto che nella scuola [...] si deve [sic!] puntare sulla qualità e non sulla quantità, sul piacere
della scoperta e della soluzione di un problema, sulla motivazione e sul coinvolgimento attivo di tutti gli
alunni. Per un ragazzo l’obiettivo più importante è quello di scoprire il piacere di fare matematica. Raggiunto
questo obiettivo, i docenti possono pensare di raggiungere tutti gli altri.>>
Ecco il link relativo:
didattica matematica
NR, nonna revenant
Egregio. La matematica non è l'obiettivo. L'obiettivo è la passione e l'appassionare. Poi subentra l'intelligenza del singolo che mette in pratica la passione ottenendo i risultati che desidera. L'appassionare rimane il principale scopo educativo del professore intelligente, la vera arte che supera e domina il libro di testo. Questa è la differenza. Un saluto che vuol essere un arrivederci.
RispondiEliminaGentilissimo Ulisse,
RispondiEliminaTi ho riconosciuto, sai? Non ho tuttavia ben compreso il maschile! Egregia, semmai! Concordo sul fatto che "appassionare" sia un obiettivo. E, come diceva il poeta, "tutto il resto è noia!". Le nonne non devono annoiare i nipotini: che nonne sarebbero? Grazie mille per "egregio", che, sostanzialmente, significa ego-regio, ossia una persona regale. O un ego spropositato? Speriamo "la prima che hai detto". E questa citazione è un pochino più difficile da riscoprire.
NR, nonna regale! (Pensa l'invidia delle mie amiche di burraco...
Anche secondo me la matematica è passione egregia nonna regale
EliminaGrazie mille per i complimenti.
RispondiEliminaMa, come diceva Darwin: "Anche la mia teoria è in evoluzione!".
NR