domenica 1 settembre 2013

correzione prova esame terza media - parte due

Gentilissimi, eccoVi la seconda parte della correzione commentata relativa all’esame di terza media dello scorso giugno.
Quesito 3) o quesito dei pannelli solari. Quesito adatto, pur con un errore e una lacuna nella consegna.
a)      b) Risolviamo contemporaneamente i due quesiti proposti
La figura, questa volta, non è un distrattore. Anzi! Dall’analisi della figura possiamo notare che si tratta di un solido sovrapposto. La parte sottostante, il box, è un parallelepipedo rettangolo. La parte del tetto è un prisma con a base un triangolo rettangolo; il prisma è posto con la base adiacente alla faccia laterale del parallelepipedo.
La faccia adibita ai pannelli solari è un rettangolo, di cui conosciamo solo una dimensione di 3,2 m.
L’altra dimensione è data dalla ipotenusa della base del prisma. I cateti sono 3 m e 4 m.
Per il teorema di Pitagora, oppure per terna pitagorica, possiamo individuare la lunghezza dell’ipotenusa di 5 m.
La richiesta è la superficie occupata dai pannelli solari. Evidentemente si tratta dell’area, misurata in mq, e non della superficie. Rimando alle definizioni del Vostro libro di testo, oppure di Wikipedia, per la dovuta distinzione tra area e superficie.
A questo punto, non essendo indicato quale sia l’area occupata dai pannelli, o da un solo pannello, dobbiamo provare ad intuire cosa intenda il testo. Non costava nulla indicare che Marco vuole occupare TUTTA  la superficie a disposizione. Questa è una supposizione. Tale supposizione, tuttavia, nella vita reale, non è corretta. Installando pannelli solari su un tetto già costruito, non sarà mai occupata tutta la superficie del tetto. Consideriamo, comunque, valida l’ipotesi “TUTTA”.
Se così fosse, si tratta di calcolare l’area di una faccia del prisma. Le dimensioni sono note:
5x3,2= 16 mq
La risposta corretta è C.
A mio avviso, per quel che può contare il parere di una vecchia megera che si ostina ad insegnare, o che la ostinano ad insegnare, dare per scontata una parte del testo NON è corretto nei confronti dell’alunno. Del resto si tratta di una sola parolina. Perché, prima di sottoporre agli alunni il test, trattandosi di una prova per l’esame di stato, i quesiti non sono sottoposti a correzione da parte di un’insegnante, al fine di valutarne completezza, chiarezza nelle richieste, comprensibilità, correttezza, anche formale?

Una nonna critica e, a suo tempo, criticata per gli stessi motivi. Forse ora criticata poiché critica. 
Nonna Rosa

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