domenica 23 giugno 2013

correzione prova invalsi prima media - parte due

Gentilissimi, continuiamo con la correzione commentata della prova INVALSI di prima media di maggio.

2) Quesito "del trenino".
quesito a) Dove si trova il trenino alle ore 10.45? Per compiere un giro impiega, come indicato dal testo, (5+5+10+5) minuti, ossia 25 minuti. Questo significa che sta fermo alla fermata n° 1 esattamente 5 minuti. Se parte alle ore 10.30, come indicato dal quesito, alle ore 10.45 sono passati 15 minuti. Il trenino si trova tra la fermata n° 3 e la fermata n° 4.
quesito b) Quanti giri ha completato il trenino alle ore 12.00? Avendo già compreso che si ferma 5 minuti al giro avrà completato un giro ogni mezz'ora. Dalle 10 alle 12 ci sono 4 mezze ore, quindi avrà completato 4 giri.
quesito c) Quanti giri avrà completato alle 18.00? Dalle 18 alle 10 ci sono (8 x 2) = 16 mezze ore, quindi avrà completato 16 giri.
3) Quesito del "numero di cifre".
Si tratta di un buon quesito sulle potenze. Bisogna indicare il numero di cifre di una moltiplicazione:
 1001 x 20002
Possiamo approssimare 1001 a 1000, ossia a 10 alla terza.
Possiamo approssimare 20002 a 20000, ossia 2 x 10 alla quinta.
La moltiplicazione sarà, approssimata: 2 x 10 exp 5 x 10 exp 3, ossia, applicando le proprietà delle potenze,
2 x 10 alla 8. Ogni numero naturale può essere scritto in forma esponenziale, in cui il valore dell'esponente indica il numero di cifre del numero stesso. Per questo possiamo dire che il prodotto avrà 8 cifre.
4) Quesito di "Marta e il nonno".
Se il quesito precedente effettivamente è parte sicura di quanto viene spiegato in prima media, il quesito di Marta NON è, di solito argomento di prima, ma di seconda media. Se il nonna fa 2 passi, Marta ne fa 3. Si tratta di un rapporto omogeneo. Le frazioni come rapporto sono trattate, solitamente ad inizio classe seconda (ottobre). La richiesta, inoltre, è il risultato di una proporzione.  2 : 3 = 40 : x
da cui: 2 x = 120, per cui x = 60.

Sinceramente, se si tratta di valutare le conoscenze, competenze e/o abilità degli alunni, sarebbe meglio proporre quesiti adeguati agli argomenti trattati in corso d'anno. Ripensando alla novità introdotta nel presente anno scolastico, la suddivisione in fascicoli, al fine di NON far copiare, proviamo a metterci nei panni degli alunni. Se Vi chiedono di rispondere a domande di cui non conoscete nulla, cosa fareste Voi?
Personalmente non scriverei nulla. Non credete? Provate a rispondere a questa domanda, ovviamente in poco tempo, senza alcun ausilio: Come è possibile rappresentare, mediante un quadrato, un segmento che sia pari a radice di 2? Ovviamente, per le nonne, il quesito è semplice. Ma per gli alunni?
Se, sinceramente, la valutazione è rivolta a cosa insegnano le nonne, non sarebbe meglio predisporre un data-base di quesiti?
Ogni nonna potrebbe indicare, una settimana  (o in un tempo ragionevole) in anticipo rispetto alla data di svolgimento della prova, quali argomenti siano stati trattati effettivamente. In modo digitale, magari predisponendo laboratori attrezzati, senza consumo di carta, risparmiando tempo e denaro, in tempo reale ogni alunno potrebbe rispondere a domande di cui dovrebbe conoscere le risposte. In tal modo sarebbero garantiti gli alunni, oltre al risparmio in carta e tempo. Ogni docente sarebbe ulteriormente motivato ad autocorreggersi, in quanto, dagli errori degli alunni, potrebbe comprendere quali argomenti, o modalità di insegnamento, siano stati poco compresi, o siano stati poco efficaci.
Sarebbero anche garantiti i ritmi e tempi di apprendimento delle diverse classi, nelle diverse condizioni di partenza e nelle diverse situazioni sociali di provenienza.
Se, come qualcuno sostiene, le prove sono una valutazione degli insegnanti, il suggerimento potrebbe essere di inviare un ispettore esterno, un "controllore", un esperto in ogni classe, per osservare come il docente si relaziona, come insegna, come approfondisce o recupera lacune pregresse o meno. In ogni classe, in quanto i ragazzi cambiano, gli argomenti pure, e le modalità di insegnamento anche. E' differente insegnare in una classe prima, in cui solo rare eccezioni amano la materia, da una classe terza, in cui il docente, se sulla classe da tre anni, dovrebbe aver già superato tale condizione di partenza. Allora si tratterebbe di vera valutazione dei docenti.
Chiedo scusa per le considerazioni apportate, ovviamente personali. Rimango perplessa su come sia possibile fare apprezzare la Matematica (una delle richieste del questionario-studente) rivolgendo, pochi minuti prima, allo stesso studente domande, per Lui, impossibili da risolvere, per i motivi suddetti. NR

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