martedì 23 luglio 2013

apprendimento e numeri

Gentilissimi,
eccovi un recente articolo comparso sulla newsletter Le Scienze.
Come già molte nonne sanno, per esperienza personale, l'apprendimento modifica i circuiti neuronali. Ossia, detto in altri termini, imparare Matematica NON dipende da alcuna predisposizione naturale particolare.
Tutti possono imparare Matematica. Si tratta, come già detto in altro post, di motivazione ed esercizio, in quanto i numeri, in sè, come simboli, si imparano. E, come in tutte le cose, serve pure un certo equilibrio (leggere per comprendere!).
EccoVi l'articolo:

neuroscienze matematica apprendimento
L'area cerebrale per riconoscere i numeri


                                                             © TongRo Images/Corbis
Nel nostro cervello c'è un piccolo gruppo di cellule, situato nel giro temporale inferiore della corteccia, che si attiva quando è stimolato dalla visione della specifica forma grafica dei numeri imparata a scuola. La scoperta di questo centro di elaborazione dei numerali dimostra la capacità di cambiamento dei circuiti cerebrali in risposta all'istruzione, ma la sua localizzazione lascia intravedere anche un singolare legame evolutivo con alcune abilità dei nostri antenati "scimmieschi"  (red)
La capacità di riconoscere i numerali, ossia i numeri scritti nella loro forma standard, come “1” o “43”, dipende da un piccolo nucleo di cellule, la cui localizzazione è stata individuata da neuroscienziati della Stanford University, che illustrano la loro ricerca in un articolo pubblicato sul “Journal of Neuroscience”. La scoperta offre una prova diretta di come l'apprendimento sia in grado di plasmare i circuiti cerebrali, aggiungendo anche un interessante squarcio sull'evoluzione delle capacità di astrazione dell'essere umano. Il centro identificato è costituito da appena uno o due milioni di cellule nervose (il cervello ne ha complessivamente circa cento miliardi), situate nel giro temporale inferiore, una regione della corteccia coinvolta nell'elaborazione delle informazioni visive. Nel corso degli esperimenti ai soggetti sono state mostrate immagini di numeri scritti secondo la grafia corretta, sottoposti a varie deformazioni, lettere, numeri scritti a parole (“sette” invece di "7") e altri grafemi. Successivamente sono state anche fatte ascoltare ai pazienti parole che indicavano numeri (per esempio “nove”) o che avevano una certa somiglianza fonetica con esse (per esempio “nave”).  "In questa piccola popolazione di cellule nervose, abbiamo visto una risposta molto più forte ai numerali che ad altri simboli pur di aspetto, suono o significato molto simile”, ha detto Josef Parvizi, che ha diretto lo studio. E dato che nessuno nasce con l'abilità innata di riconoscere i numerali, osservano i ricercatori, la ricerca offre una eclatante dimostrazione della capacità dei circuiti cerebrali di modificarsi in risposta all'istruzione.  Questo piccolo gruppo di cellule, specializzato nell'elaborazione dei numerali, si colloca all'interno di una più vasta area della corteccia che viene attivata da simboli visivi fortemente caratterizzati da linee che formano angoli e da linee curve, offrendo  un singolare collegamento evolutivo fra una capacità astratta e... l'abilità di dondolarsi appesi a un ramo: “Sembra che l'evoluzione abbia plasmato questa area del cervello per rilevare stimoli che abbiano a che fare con linee che si intersecano a differenti angoli",  ha osservato Parvizi, "il tipo di intersezioni che una scimmia deve saper interpretare, molto rapidamente, quando si sposta oscillando da un ramo all'altro in una fitta foresta.”. Studi così accurati, in grado di localizzare piccoli gruppi di neuroni, si basano sulla possibilità di registrare l'attività dei neuroni in volontari che, soffrendo di gravi forme di epilessia, si sottopongono all'impianto di schiere di microelettrodi nel cervello, per localizzare il focolaio all'origine della malattia.

(17 aprile 2013)

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