lunedì 19 novembre 2012

appunti orecchio - neurone - encefalo

Gentilissimi, continuiamo a postare appunti. Questa parte, molto frammentaria, riguarda i neuroni, l'orecchio e l'udito, l'encefalo. Sono, ancora, semplici, non sempre approfonditi. In alcuni punti potrebbero essere migliorati. Perché non li migliorate Voi? Per le immagini, Vi rimando a Wikipedia.


ORECCHIO
L’organo di senso adibito alla ricezione degli stimoli sonori è l’orecchio. Possiamo distinguere una parte esterna, comprensiva di padiglione e condotto auditivo, e una parte interna che, dal timpano giunge al sistema nervoso. La particolare conformazione del padiglione, in qualche modo, limita la possibilità che rumori e suoni troppo intensi danneggino la membrana del timpano. Le onde sonore, passando dal condotto, fanno vibrare tale membrana. La vibrazione si trasmette ad una catena di tre ossicini, martello, incudine e staffa. Essi  trasportano la vibrazione, trasferendola all’orecchio interno vero e proprio. La staffa comunica con una finestra ovale. Le vibrazioni, mediante un liquido detto endolinfa, passando da un canale a spirale detto coclea, o chiocciola, giungono ai recettori acustici che formano l’organo del Corti. Da qui il cervello recepito il messaggio identifica il suono e ne determina il significato, trasformando gli impulsi elettrici in suoni. Come per altri sensi, anche per l’udito è necessaria una corretta igiene comportamentale. È infatti possibile abituare l’udito a suoni particolarmente forti, come, ad es., l’ascolto di musica ad alto volume tramite auricolari. Questo comporta un irrigidimento, se non una lesione, della membrana timpanica, con conseguente sordità, parziale o totale. Con l’avanzare dell’età avviene naturalmente una perdita di udito, in misura diversa da persona a persona. La misura della intensità dei suoni e detta Scala Decibel.
L’orecchio interno è pure sede dell’organo dell’equilibrio, l’utricolo, da cui partono tre canali semicircolari, nei quali si trovano piccole “pietruzze” dette otoliti, la cui posizione determina l’equilibrio personale.

NEURONE
La cellula nervosa è detta neurone. Esso è formato da prolungamenti, i dendriti. Questi prolungamenti sono in comunicazione con altri neuroni. Il corpo cellulare vero e proprio contiene il nucleo della cellula, anche se il neurone, con esclusione, secondo studi recenti, dei neuroni mirror, non ha capacità di rigenerazione. I neuroni mirror, o neuroni specchio, sono i circuiti cerebrali che determinano la capacità umana di capire le emozioni altrui. Riusciamo ad imparare osservando le azioni degli altri. Tale scoperta è merito di uno scienziato italiano, Rizzolatti. Il prolungamento più importante è l’assone, da cui passano gli impulsi elettrici. Esso è rivestito da guaine protettive. Al termine degli assoni sono ramificazioni dette giunti sinaptici o sinapsi. Ogni sinapsi finisce con una sorta di rigonfiamento o bottone. Qui l’impulso elettrico si trasforma in impulso chimico grazie a sostanze particolari chiamate neurotrasmettitori. I neurotrasmettitori passano poi ai dendriti di altri neuroni, sino a giungere, eventualmente, al cervello, ove i messaggi sono decifrati. Nei primi mesi di vita il numero di neuroni presenti nel neonato è enorme. In seguito molti si atrofizzano, altri invece si collegano in circuiti sempre più funzionali e funzionanti. Tramite tali circuiti è possibile la trasmissione culturale e l’apprendimento. Inoltre questi circuiti sono, in qualche modo, “allenabili”, ossia è possibile attivarli e indurli a produrre nuovi dendriti e giunti. È pure possibile allenare la propria memoria, come, ad es., nelle stringhe di cifre, oppure nello studio scolastico. Tuttavia taluni circuiti si possono formare soltanto in determinate fasce di età. Imparare a memoria le tabelline, come di recente si è scoperto, si può fare solo dai 7 ai 10 anni. La particolare struttura dei neuroni aumenta la capacità di velocizzare la trasmissione, lungo l’assone, degli impulsi elettrici, sia provenienti dagli organi di senso sia dal cervello.
ENCEFALO
L’encefalo è suddiviso in cervello, cervelletto e midollo allungato. Il cervello è diviso in due emisferi da un solco. La parte superficiale, o corteccia,  formata da sostanza grigia, mostra convoluzioni dette lobi. Ad ogni lobo corrisponde, sebbene non in maniera esclusiva, una particolare funzione cerebrale. Se svolgessimo il cervello “stirandolo” esso occuperebbe una superficie pari ad uno stadio di calcio. È quindi facilmente comprensibile come siano numerosissimi i neuroni e quanti circuiti siano teoricamente possibili nell’uomo. Il cervelletto è adibito al controllo dei movimenti e all'equilibrio. Al midollo allungato si riferisce il sistema nervoso autonomo.

Una anU nonna annon Rosa asoR


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