Gentilissimi,
continuiamo con il calcolo tra numeri relativi. Vediamo cosa
succede con le potenze.
Distinguiamo le potenze in base all’esponente: potremmo
avere potenze con esponente pari e potenze con esponente dispari. Ad esempio:
a)
(-3)2
=
b)
(+2)5
=
c)
(+5)4
=
d)
(-10)3 =
Se ricordiamo, la potenza può essere considerata una
moltiplicazione ripetuta con fattori uguali alla base. In tal modo potremmo
riprendere la nostra, e, mi auguro, Vostra “tabella dei segni”. Se osservate
attentamente, in una moltiplicazione, quando il numero di fattori negativi è
pari, il prodotto è positivo. Questo è valido, ovviamente, anche se i fattori
sono tutti uguali tra loro, come, appunto, è il caso della potenza.
L’esempio a), quindi, avrà risultato positivo.
L’esempio b), in quanto prodotto di fattori tutti positivi,
avrà risultato positivo.
L’esempio c), analogamente, avrà risultato positivo.
L’esempio d), poiché possiamo considerare tale elevamento a
potenza come una moltiplicazione tra tre termini negativi, avrà risultato
negativo. Infatti “la negazione
della negazione di una negazione è una negazione”. Se dico: “E’
falso che non ho detto una bugia!”, significa che, in quella situazione, ho
mentito.
Quindi:
a)
(-3)2
= +9
b)
(+2)5
= + 32
c)
(+5)4
= + 625
d)
(-10)3 = - 1000
Riassumendo, nei casi di elevamento a potenza con i numeri
relativi, il risultato sarà positivo se la base è positiva, oppure se l’esponente
è pari. Il risultato sarà negativo se, con base negativa, l’esponente è dispari.
Prestate particolare attenzione quando l’esponente è pari e
la base è preceduta dal segno meno:
e) (-7)2 = +49 stiamo effettuando calcoli su una
base negativa. Tale calcolo si legge, con le opportune pause: “meno sette (pausa)
alla seconda”;
f) - 72 = - 49
rispetto al caso e), non stiamo effettuando un elevamento a potenza di
un numero negativo. Stiamo cercando il numero opposto di un numero naturale (7)
elevato alla seconda. Tale calcolo si legge come: “meno (pausa) sette alla seconda”;
se osservate, non vi sono parentesi che indichino un numero relativo. Questo
indica pure che, nel caso di espressioni coi relativi, potremmo avere, dopo una
parentesi, un esponente. In tal caso conviene sempre lasciare il risultato in
parentesi. Successivamente potrete elevare a potenza ed, eventualmente, se la
parentesi è preceduta dal segno meno, cambiare di segno al risultato della
potenza. Sembra una complicazione inutile, tuttavia Vi assicuro che le Vostre espressioni
avranno meno errori. NONNA ROSA
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