domenica 8 marzo 2020

UN RACEMO DI MIMOSA


Gentilissimi e gentilissime,
nel calcolo letterale e nelle equazioni, a volte, se non si presta la dovuta attenzione, è facilissimo effettuare errori, magari senza accorgersene.
Vediamo un esempio, tratto dal libro “La sezione aurea e non solo”, di Fernando Blasco.
Prendiamo due valori “a” e “b”, non uguali tra loro. Indichiamoli con A e B
Uno dei due, evidentemente, sarà maggiore dell’altro. Consideriamo:
1)      A > B
Esiste quindi un numero C che, sommato a B, dà A. Per questo possiamo scrivere
2)      A = B+C
Moltiplichiamo per il binomio (A-B) entrambi i termini. Otterremo
3)      A(A-B) = (B+C)(A-B)
Risolviamo le moltiplicazioni, come in post precedenti. Riordiniamo i monomi ottenuti
4)      A 2 – AB = AB + AC – B 2 – BC
Spostiamo il termine AC al primo membro, cambiando di segno
5)      A 2 – AB – AC  = AB – B 2 – BC
Raccogliamo a fattor comune il termine A, al primo membro, e B al secondo membro
6)      A (A– B – C ) = B(A – B – C)
Dividiamo entrambi i termini dell’equazione, applicando il secondo principio delle equazioni, per il trinomio (A-B-C). Poi semplifichiamo
7)      A (A– B – C ) = B(A – B – C)
     (A– B – C )        (A – B – C)
8)      A = B
??? Ma come? Non eravamo partiti dicendo che A > B? Dov’è l’errore?
Un racemo di mimosa, ossia un rametto di mimosa, non è forse maggiore di un “filino” giallo, cioè un fiore, dei “capolini globosi”  (dei “pallini gialli”) della mimosa stessa?
Quindi donne e nonne, NON chiedete un fiore di mimosa! Bensì un RACEMO!
Un racemo di mimosa a colui o colei che indovina, magari senza sbirciare su libri o internet.

C.’E.’ sempre una soluzione.

NR, Nonna Racemosa

1 commento: